mercoledì 25 aprile 2012

Verso la Schismogenesi NaTzionale - I Parte

Quadro Teorico NaTzionale
"….Verso la Schismogenesi NaTzionale" - I PARTE
Introduzione
Come tutti sanno la NaTzione Molise affonda le sue radici nel sufismo dei dervisci rotanti, presenti nel cratere di Rotello (da qui il nome) già dal XIII secolo.
Originariamente si condivideva l’approccio struttural-funzionalista all’antropologia proposto da Radcliff-Brown, ma la prima ricerca empirica presso il cratere di S.Stefano (la frazione) mostrò i limiti di questa prospettiva.
Molte delle pratiche osservate misero in evidenza tali limiti. In particolare quell’approccio sembrò deficitario nella comprensione dell’aspetto emotivo, centrale nelle cerimonie osservate (ad esempio il rito dello Schmausen) .
Fu, dunque, dalla considerazione di tale aspetto che partì la nuova riflessione. Una nuova visione, la Schismogenesi Natzionale.

Approccio alla Schismogenesi
«Il retroterra emotivo è una causa attiva della cultura» . Si tratta di ciò che è detto “aspetto emotivo dell’unità” punto di vista fondamentale per la comprensione della Cultura Natzionale . «Quando studiamo la cultura da questo punto di vista, c'interessa mostrare in tutti i particolari del comportamento la base emotiva. Vedremo tutto il complesso del comportamento come un meccanismo accordato e orientato verso la soddisfazione e l'insoddisfazione emotiva degli individui»
Ogni cultura standardizza un proprio pattern, il quale stabilisce gli stili di comportamento che gli individui devono adottare, producendo «una uniformazione degli aspetti affettivi della personalità degli individui, i quali vengono modificati dalla loro cultura in modo tale che il comportamento dei singoli ne risulti compatibile dal punto di vista emotivo».
La funzione emotiva del rito consiste nello stabilire le relazioni tra gli individui, stabilendo il contesto che fornisce il senso di ciascun atto. È in forza di tale processo che la «logica inerente a una cultura differisce profondamente da quella di altre culture».
Ogni cultura realizza un carattere comune tra i suoi membri, attraverso un «processo di differenziazione nelle norme del comportamento individuale risultante da interazioni cumulative tra individui».
Il carattere comune è pertanto il risultato delle «relazioni tra gruppi e individui all'interno della comunità» . In questo modo il carattere individuale è il risultato dell’interazione tra strutture correlate, che, per la natura dicotomica del pensiero in occidente, possiedono in esso carattere bipolare.
Questa correlazione fa sì che se l’individuo manifesta uno dei due termini della struttura, in esso è presente anche l’altro. «Ora, tutto ciò che sappiamo sul meccanismo della formazione del carattere – specialmente i processi di proiezione, formazione delle reazioni, compensazione e simili – ci porta a ritenere che queste strutture bipolari siano unitarie all'interno dell'individuo. Se sappiamo che un individuo è abituato a esprimere palesemente metà di una di queste strutture, per esempio un comportamento autoritario, possiamo arguire con sicurezza (anche se non in termini precisi) che nella sua personalità sono allo stesso tempo contenuti i germi dell'altra metà, cioè della sottomissione» .

1 commento:

  1. Ma questa storia è davvero interessante. Complimenti, un contributo di livello qualitativo altissimo.

    RispondiElimina