sabato 28 aprile 2012

Verso la Schismogenesi NaTzionale - II Parte

(continua da: Verso la Schismogenesi - I Parte)


Il cratere nella sua accezione vulcanica
Il carattere individuale è, dunque, il risultato di un processo sociale. Grazie a tale processo le emozioni individuali possono esprimersi solo nell’ambito di un pattern sociale, chiamato Vitto, definito come «un sistema culturalmente uniformato di organizzazione degli istinti e delle emozioni degli individui».
L’aspetto quantitativo, relativo all’intensità del processo di interazione, porta ad una differenziazione, la quale può avere come effetto la schismogenesi.

Questa è il risultato possibile del contatto non solo tra culture, ma anche tra gruppi all’interno della stessa cultura, all’interno dei singoli gruppi.
Si distinguono due casi di differenziazione: a) casi in cui la relazione è eminentemente simmetrica ; b) casi in cui la relazione è complementare .
Anche le sequenze schismogenetiche sono, quindi, di due tipi: «a) schismogenesi simmetrica, ove le azioni reciprocamente stimolanti di A e di B [sono] sostanzialmente simili (esempi ne sono i Crateri extraNaTzionali di Tavenna e Acquaviva Collecroce); e b) schismogenesi complementare, ove le azioni reciprocamente stimolanti [sono] sostanzialmente dissimili, ma reciprocamente appropriate (esempi i Crateri NaTzionali di Roccapipirozzi e Ferrazzano).
La schismogenesi è dunque una sequenza di interazioni cumulative che porta ad una frattura e differenziazione insanabile tra i gruppi nei rapporti tra i quali si verificano. Tale frattura renderà impossibile la convivenza ed inevitabile il conflitto.
La “tensione schismogenetica”, ossia la tendenza ad impegnarsi in sequenze d’interazione cumulativa, è considerata dalle genti come caratteristica degli esseri umani.
Essa è collegata al fatto che mentre tutti mammiferi hanno un sistema di valori multidimensionale, tra i quali cercano un equilibrio, negli uomini a quest’impostazione primaria si sovrappongono contesti nell’ambito dei quali essi cercano di massimizzare alcune variabili determinate. È questa ricerca della massimizzazione che provoca la tensione. Contesti in grado di raggiungere tale risultato sono quelli competitivi. «I contesti competitivi – purché gli individui possano essere posti in condizione di riconoscerli come tali – riducono inevitabilmente la complessa gamma dei valori a termini semplicissimi e addirittura lineari e monotòni. Considerazioni di questo tipo, più le descrizioni delle regolarità nel processo di formazione del carattere, sono probabilmente sufficienti a descrivere come scale di valori semplici vengano imposte ai singoli mammiferi in società competitive».
La tensione, quindi, non va concepita come una curva infinitamente crescente, ma tale curva è limitata dal fatto che il raggiungimento di un certo grado di intensità è seguito da un rilassamento dalla tensione schismogenetica . È la ricerca di un simile stato di liberazione, in tutto e per tutto simile all’orgasmo che, spinge gli uomini ad azioni contrarie al “buon senso” (come la guerra), collegando così la morte e l’amore.
L’ Ethos delle società schismogenetiche deve necessariamente comprendere dei fattori frenanti, al fine di evitare che l’interazione cumulativa porti alla distruzione del sistema.
Non necessariamente una società è schismogenetica. Le relazioni tra i gruppi possono anche basarsi sulla reciprocità. «In questo caso i membri di ciascun gruppo nei loro rapporti con l'altro gruppo adottano le strutture di comportamento X e Y, ma invece della configurazione simmetrica, in cui X è risposta a X, e Y a Y, si osserva che X è risposta ad Y». È questo ciò che avviene nella società che cerca di mantenere lo stato stazionario.
Si distinguono, pertanto, due tipi di sistemi sociali.
In primo luogo i sistemi schismogenetici, come le società moderne, i quali comprendono numerosi “circoli viziosi” costituiti da due o più individui che partecipano ad un’interazione potenzialmente cumulativa. «Ne segue dunque che in un tale sistema schismogenico – se non viene regolato – può intervenire una crescita eccessiva di quegli atti che sono caratteristici della schismogenesi» .In secondo luogo, gli stati stazionari, nei quali le sequenze schismogenetiche non si verificano.
Una cultura può dunque creare contesti nei quali alla naturale tendenza umana all’interazione cumulativa venga impedito di manifestarsi, attraverso un Ethos, interiorizzato dagli individui sin dall’infanzia, che ricerchi il mantenimento dello stato stazionario. Quindi le tendenze schismogenetiche «operano nella dinamica della società solo se l'educazione ricevuta nell'infanzia non è tale da impedirne l'espressione nella vita adulta».
Shismogenesi NaTzionale e Sistema Sociale
Il concetto della Schismogenesi NaTzionale , definita da quella Rapacidad tipica delle genti afferenti a Crateri NaTzionali non è assimilabile ad altri sistemi schismogenetici extraNatzionali. Essa trova nel Repas il suo Ethos ancestrale, il suo meccanismo di modulazione ottimale e tale da porsi in contrapposizione rispetto ad altri concetti di schsmogenesi sia simetriche che complementari tout court.  
Il Repas Natzionale, descritto e definito dal rito del Schmausen, assume la funzione fondamentale di modulare la tendenza all’interazione cumulativa attivando, al contempo, la soddisfazione emotiva nelle genti orientandola alla Satiètè.
Il percorso di riflessione e la successiva teoria antropo-genetica che ne deriva ( Schismogenesi NaTzionale), trova il suo naturale sviluppo nella costruzione di un Sistema Sociale NaTzionale che veda realizzarsi una Satiètè universale, equa e trasversale delle genti che abitano la NaTzione Molise.

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