C’è nuova vita a Sergna – Racconto breve d’amore e di Curiosità.
Quando udì quel fischio sordo Cosmo, pensionato dall’ottantacinque e vedovo dall’ottantasei, già sofferente di acufeni, pensò che era giunto il momento di portare l’apparecchio acustico a fare manutenzione periodica.
Quando udì quel fischio sordo Cosmo, pensionato dall’ottantacinque e vedovo dall’ottantasei, già sofferente di acufeni, pensò che era giunto il momento di portare l’apparecchio acustico a fare manutenzione periodica.
Poi realizzò che quel fischio non veniva da dentro, ma dall’alto, e sperò che fosse il segno, tante volte invocato n
elle preghiere serali, di sua moglie Celestina, deceduta di gotta e solitudine nell’ottantasei. Sgranò gli occhi ed ebbe un sussulto.
In quel quadrupede, così diverso da quelli bianchi e lanuginosi che era abituato a vedere, riconobbe il baricentro basso di Celestina.
La diffidenza ben presto lasciò il posto alla curiosità, per altro ricambiata dalla lucente ed anodina creatura mobile, in missione speciale per capire se c’era vita a Sergna.
E dopo un insistito gioco di sguardi, superato il tormento causato dall’incedere incerto ed ondivago del modulo, Cosmo prese il coraggio a due mani, ed un bel giorno freddo e ventoso, emozionato come a quel primo appuntamento con Celestina, invitò la creatura a mangiare taccozze e fagioli a casa sua.
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