giovedì 30 agosto 2012

Cinquanta sfumature di beige (La Cosmogonia) – Racconto breve d’amore e di procreazione – di Chiara Piaggio, Natzionale Valdostana”

Cinquanta sfumature di beige (La Cosmogonia) – Racconto breve d’amore e di procreazione – di Chiara Piaggio, Natzionale Valdostana”

La cena andò per le lunghe, e ancor più lungo fu il dopo cena. Si sa, taccozze e fagiuoli richiedono tempo 
per essere parzialmente digeriti. L'altra parte, invece, rimane dentro per sempre, e non in senso metaforico. I due rimasero silenti, immoti e immotivati per un tempo che parve un'eternità. Ognuno rinchiuso nella propria solitudine, come un fermo immagine di un noioso film di serie C senza attori protagonisti. Solo l'espressione di disgusto lasciava intuire che fossero ancora in vita. Nel bel mezzo del nulla, mentre i due attendevano la parziale digestione, una luce improvvisa, fulminea e beffarda, attraversò gli occhi inesistenti della creatura: "è vero quel che si dice, che a Sergna si fa all'amore?". Fu un momento storico. Qualcuno aveva parlato. Celestina non lo faceva mai, né viva, né morta. L'intestino di Cosmo ebbe un sussulto. Taccozze o emozione? Rivide, nel basso baricentro del suo commensale, la defunta moglie. Quel che seguì non si può raccontare, ma furono scintille metalliche su un lussurioso letto di caciocavallo, di cinquanta sfumature di beige. E così, nove mesi dopo, nacque una nuova creatura del Cosmo*.


*Da qui ebbe origine la Cosmogonia. Gli studiosi ancora dibattono se questo termine si riferisca al nascituro, o all'agonia di Cosmo seguente ad ogni digestione.

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