venerdì 21 settembre 2012

MOLISE NATZIONE TI FA LA PETIZIONE. Lettera aperta a Maurizio Cattelan, scultore.

Gentile Maurizio Cattelan,


Le quattro location molisane individuate
avendo di recente appreso da fonti di stampa della Sua disponibilità a cambiare la collocazione della nota scultura L.O.V.E., raffigurante un dito medio dell’altezza di 11 metri e del peso di 60 quintali, attualmente ubicata in Piazza Affari a Milano, nel cortile antistante il Palazzo della Borsa, abbiamo deciso di scriverLe questa lettera aperta per chiederLe di prende
re in considerazione la candidatura del Molise ad ospitare il Suo capolavoro, ben consapevoli della nostra capacità di rispondere pienamente alla Sua esigenza, sintetizzata dalla dichiarazione da Lei rilasciata alla stampa: «sono felicissimo di mettere a disposizione il mio lavoro, se ci sono le condizioni che ne rispettino la natura».

Riteniamo, difatti, che il posizionamento del dito medio gigante in Molise, oltre che dare il meritato lustro al nostro territorio, consentirebbe di valorizzare l’opera attualmente interpretata, per la sua particolare collocazione, quale aspra ed esplicita critica ai poteri forti finanziari, colorandola di polivalenti e mutevoli significati simbolici, senza però trascurare l’aspetto pratico e funzionale, come si conviene ad un popolo, quale quello molisano, abituato a non “menare il can per la fratta” ma a misurarsi con problemi pratici.

Fermo restando che la decisione ultima in ordine al luogo in cui posare il dito competerebbe a Lei, ci permettiamo di suggerirLe alcune soluzioni, consapevoli che una o più delle stesse, eventualmente operando una rotazione su base stagionale, incontreranno il Suo gradimento.
  1. Campobasso, Piazza del Municipio. Il dito assurgerebbe a simbolo del pacato e costruttivo dibattito interno al Consiglio Comunale, e della cordialità dei rapporti tra esponenti politici e movimenti nell’ambito della stessa coalizione. Durante le prime due settimane di settembre, inoltre, la scultura verrebbe coperta da una gigantesca marionetta in cartapesta di Pulcinella o di Felice Sciosciammocca, a cura e spese dei Fratelli Ferraiolo, tenuti altresì a versare alle casse comunali una percentuale sull’aumento di fatturato.
  2. Strada statale 17, in agro di Cantalupo nel Sannio. Il dito, opportunamente posizionato, con il dorso della mano in direzione di Isernia, all’altezza della pietra miliare che segna il confine tra le province di Isernia e Campobasso, esprimerebbe figurativamente la viva soddisfazione campanilistica di Campobasso, da cui Molise Natzione imparzialmente si dissocia, per la prossima annessione di Isernia, e dei suoi prodotti d’eccellenza, i caciocavalli dell’Alto Molise.
  3. Campobasso, località Tappino. Il dito, dotato di apposita colorazione fluorescente, avrebbe la funzione di segnalare da lontano ad ambulanze e macchine l’esatta ubicazione dei due poli ospedalieri. Nocche e falangi, inoltre, potrebbero essere contrassegnate da tre tacche con relativi cartelli contenenti prescrizioni in caso di abbondanti precipitazioni nevose. La prima tacca: “prudenza alla guida”; la seconda tacca: “obbligo di catene o pneumatici antineve”; la terza tacca “jatevenn a la cas’ e appicciat’v u camine”. Soltanto in caso di copertura totale degli 11 metri di falange entrerebbero in azione i potenti mezzi antineve in dotazione comunale.
  4. Parco eolico di Frosolone. Opportunamente posizionato al centro del parco, il dito attenuerebbe l’impatto estetico ed ecologico delle pale, ed al contempo, opportunamente umettato con saliva, fungerebbe da empirico misuratore dell’intensità del vento, ripercorrendo tradizioni e gestualità antiche dei nostri contadini, non dotati di anemometri. Questa collocazione richiederebbe lo sviluppo del parallelo progetto “recupera una sputacchiera”, in punti nodali del territorio, caratterizzati dall’alta viscosità dei cibi.
Pur confidando di averLa persuasa con la forza delle nostre argomentazioni, consapevoli che la Sua scelta potrebbe privare Milano di un capolavoro artistico contemporaneo, ci rendiamo disponibili ad offrire alla città meneghina il giusto ristoro, concedendo in permuta l’‘Albero dei sogni’ di Gino Marotta, attualmente esposto in Villa Musenga, ed il diritto di utilizzo gratuito delle più creative scritte sui muri di Campobasso quale, ad esempio, “ruggi sul griggiore” che, per altro, troviamo cromaticamente perfetta per Milano. 

La Redazione di Molise Natzione.

1 commento:

  1. Uagliu' siete grandi!|!col vostro articolo ci stiamo facendo una freca di risate!!!
    Carmela (purtroppo residente in padania....)

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