sabato 6 ottobre 2012

Patrono e sotto.


Sul licenziamento di San Giorgio: fuga di cervello, mobbing o delocalizzazione. I dubbi e le ipotesi di una Natzione.

Con poche righe date in pasto alla stampa l’Amministrazione comunale ha inteso dare il benservito alla statua che da anni accoglieva i cittadini all’ingresso del Palazzo di città.
San Giorgio, patrono e protettore dei campobassani trasloca dalla sua casa abituale e si trascina, non senza un grosso dispendio di risorse (!), fuori dalla sua Galleria, con destinazione la piazza antistante il Municipio.

Nella lettera aperta di licenziamento inviata alla stampa, si legge a chiare lettere tra le righe il seguente messaggio subliminale: “Grazie a Giorgio, ma non intendiamo più avvalerci della Sua collaborazione all’interno del Palazzo di città”.

I più ottimisti parlano solo di un trasloco verso nuovi uffici più consoni al suo ruolo, ma dietro l’angolo campeggia il timore di un demansionamento che porterà il nostro amato patrono, entro breve, da cacciatore di draghi a infiocinatore di lucertole e gechi.


Certo la crisi galoppa e i tagli alla spesa pubblica sono necessari, tanto da non mettere al sicuro neanche il Santo cittadino. La disoccupazione già forte in regione, pare aver subito un ulteriore incremento del 18% nel 2012, portando il Molise al ruolo di capolista nel confronto con le vicine regioni (estere) d’Italia. Questo significa ulteriori 1.900 persone senza occupazione. Ma non finisce qui, il Molise primeggia anche per tasso di crescita negativo, con un -1,1% che taglia le gambe a tutto e tutti, non lascia spiragli di ripresa futura e fa tremare appunto anche il nostro Santo.

Qualche maligno nei giorni scorsi aveva addirittura ipotizzato che fosse stato San Giorgio stesso a prendere la via della fuga dal Palazzo di Città, per prendere le distanze dall’attuale amministrazione che poco rappresentava anche lui. Poi invece la notizia della lettera di licenziamento fatta pervenire a mezzo stampa. Insomma, dove sia la verità ormai poco conta e poco importa alla cittadinanza. Non sono questi i reali problemi da affrontare, ma la notizia fa tremare se riportata al dramma della crisi occupazionale e la fuga di cervelli che sta investendo la Natzione.

Il timore concreto infatti è che questi problemi coinvolgano anche il Santo Giorgio che, nonostante le innumerevoli primavere passate a Campobasso, rischia oggi di doversi reinventare un ruolo ed un lavoro, magari addirittura essere costretto a “delocalizzarsi”.
Ma dove poi? Si chiedono in molti. Le ipotesi sono innumerevoli, i suoi servigi sarebbero certo graditi un po’ in tutto il mondo, a partire dalla Spagna che lo accoglierebbe volentieri come picador, alla Norvegia che ne sfrutterebbe le doti venatorie come cacciatore di balene. Il tema quindi diventa di straziante interesse ed attualità per tutti, per cui rivolgiamo un appello a tutta la Natzione: occhi aperti e vigili sul nostro patrono! Passi anche che lo portiamo all’aperto, senza un tetto, nonostante il clima poco ospitale della capitale, ma controlliamo che non sparisca da un momento all’altro o che sparisca per andare a cercare fortuna altrove o sfuggire a pratiche di mobbing praticato ai suoi danni dagli amministratori locali.

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